“In tutte le situazioni c’è qualcosa di buono per quelli che amano Dio e si fidano di lui!”
Sono quasi 2000 anni che i cristiani lo sanno: sarà vero anche quest'anno?
Ecco la proposta.
Viene Natale: perché non cogliere la palla al balzo e prepararci come famiglia: mamma, papà e figli (bambini e ragazzi soprattutto)?
Si chiama NOVENA DI NATALE. A cominciare da Venerdì 16 Dicembre, ogni sera ci si raduna attorno al tavolo prima o dopo cena (si può anche accendere una candelina) e si apre questo Sito. Si comincia con la preghiera del PADRE NOSTRO, si legge la storia riportata qui (ogni giorno diversa) e si conclude con un’altra piccola preghiera. Alla fine si saluta Maria, la Mamma di Gesù, con un “AVE MARIA”.
Papà, mamme, bambini e ragazzi: fate la prova. Sarà un BUON NATALE anzitutto per le vostre Famiglie.
Sono quasi 2000 anni che i cristiani lo sanno: sarà vero anche quest'anno?
Ecco la proposta.
Viene Natale: perché non cogliere la palla al balzo e prepararci come famiglia: mamma, papà e figli (bambini e ragazzi soprattutto)?
Si chiama NOVENA DI NATALE. A cominciare da Venerdì 16 Dicembre, ogni sera ci si raduna attorno al tavolo prima o dopo cena (si può anche accendere una candelina) e si apre questo Sito. Si comincia con la preghiera del PADRE NOSTRO, si legge la storia riportata qui (ogni giorno diversa) e si conclude con un’altra piccola preghiera. Alla fine si saluta Maria, la Mamma di Gesù, con un “AVE MARIA”.
Papà, mamme, bambini e ragazzi: fate la prova. Sarà un BUON NATALE anzitutto per le vostre Famiglie.
16 Dicembre
1° Giorno
1° Giorno
La mamma o il papà:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Tutti insieme:
PADRE NOSTRO che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci alla tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
La mamma o il papà:
LA STORIA DEI REGALI NELLO SGABUZZINO
Il postino suonò due volte. Mancavano pochi giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta colorata e legato con nastri dorati. «Avanti», disse una voce dall'interno. Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d'ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c'era un vecchio. «Guardi che stupendo pacco di Natale!» disse allegramente il postino. «Grazie. Lo metta pure per terra», disse il vecchio con una voce molto triste. Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Indovinava benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non sembrava affatto povero. Allora, perché era così triste?
«Ma, signore, non dovrebbe fare un po' di festa a questo magnifico regalo?».
«Non posso... Non posso proprio», disse il vecchio con le lacrime agli occhi. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata molto ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino: «Da tua figlia Luisa e marito». Mai una parola in più o diversa, mai una visita, un invito: «Vieni a passare il Natale con noi».
«Venga a vedere», aggiunse il vecchio e si alzò stancamente. Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta. «Ma...cosa sono questi pacchi?» fece il postino pieno di meraviglia. Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, mai aperti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti. «Ma non li ha neanche aperti!» esclamò il postino allibìto. «No», disse tristemente il vecchio. «Non c'è amore dentro».
(Si può chiedere ai bambini o ai ragazzi: Cosa possiamo imparare da questa storia?)
Il papà o la mamma:
Preghiamo
Vieni, Signore Gesù.
Fa’ che tutti gli uomini e le donne della terra siano capaci di amare e di perdonare.
Aiuta le mamme e i papà di tutto il mondo: fa' che donino tanto affetto ai loro figli.
E aiuta anche i figli a ricambiare con tanto affetto l’amore dei loro genitori.
Tutti insieme:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen
(Si conclude con il segno della croce:)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Tutti insieme:
PADRE NOSTRO che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci alla tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
La mamma o il papà:
LA STORIA DEI REGALI NELLO SGABUZZINO
Il postino suonò due volte. Mancavano pochi giorni a Natale. Aveva fra le braccia un grosso pacco avvolto in carta colorata e legato con nastri dorati. «Avanti», disse una voce dall'interno. Il postino entrò. Era una casa malandata: si trovò in una stanza piena d'ombre e di polvere. Seduto in una poltrona c'era un vecchio. «Guardi che stupendo pacco di Natale!» disse allegramente il postino. «Grazie. Lo metta pure per terra», disse il vecchio con una voce molto triste. Il postino rimase imbambolato con il grosso pacco in mano. Indovinava benissimo che il pacco era pieno di cose buone e quel vecchio non sembrava affatto povero. Allora, perché era così triste?
«Ma, signore, non dovrebbe fare un po' di festa a questo magnifico regalo?».
«Non posso... Non posso proprio», disse il vecchio con le lacrime agli occhi. E raccontò al postino la storia della figlia che si era sposata nella città vicina ed era diventata molto ricca. Tutti gli anni gli mandava un pacco, per Natale, con un bigliettino: «Da tua figlia Luisa e marito». Mai una parola in più o diversa, mai una visita, un invito: «Vieni a passare il Natale con noi».
«Venga a vedere», aggiunse il vecchio e si alzò stancamente. Il postino lo seguì fino ad uno sgabuzzino. Il vecchio aprì la porta. «Ma...cosa sono questi pacchi?» fece il postino pieno di meraviglia. Lo sgabuzzino traboccava di regali natalizi. Erano tutti quelli dei Natali precedenti. Intatti, mai aperti, con la loro preziosa carta e i nastri luccicanti. «Ma non li ha neanche aperti!» esclamò il postino allibìto. «No», disse tristemente il vecchio. «Non c'è amore dentro».
(Si può chiedere ai bambini o ai ragazzi: Cosa possiamo imparare da questa storia?)
Il papà o la mamma:
Preghiamo
Vieni, Signore Gesù.
Fa’ che tutti gli uomini e le donne della terra siano capaci di amare e di perdonare.
Aiuta le mamme e i papà di tutto il mondo: fa' che donino tanto affetto ai loro figli.
E aiuta anche i figli a ricambiare con tanto affetto l’amore dei loro genitori.
Tutti insieme:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen
(Si conclude con il segno della croce:)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
17 Dicembre
2° Giorno
2° Giorno
La mamma o il papà:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Tutti insieme:
PADRE NOSTRO che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci alla tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
La mamma o il papà:
LA LEGGENDA DEL VISCHIO
Il vecchio mercante si girava e rigirava, senza poter prendere sonno.
Gli affari, quel giorno, erano andati benissimo: comprando a dieci, vendendo a venti, banconota su banconota, aveva fatto un bel po’ di soldi.
Si alzò e si mise a contarli. Erano banconote passate chissà in quante mani, guadagnate chissà con quanta fatica. Ma quelle mani e quella fatica a lui non dicevano niente.
Quella notte proprio non riusciva a dormire. Uscì di casa e vide gente che veniva da tutte le parti e andava verso lo stesso luogo. Pareva che tutti si fossero passati la parola per partecipare a una festa.
Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce gli gridò: “Fratello, non vieni?”. Fratello! A lui “fratello”? Ma erano matti? Lui non aveva fratelli. Era un mercante; e per lui c'erano solo clienti: chi comprava e chi vendeva.
Ma dove andavano?
Si mosse un po' curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di ragazzi.
Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere fratelli! Ma il cuore gli sussurrava che lui non poteva essere fratello di nessuno. Quante volte li aveva imbrogliati! Comprava a dieci e rivendeva a venti. E rubava sul peso. E per vendere ancora più caro, piangeva miseria. E approfittava dei poveri. E mai che la sua mano si aprisse per donare qualcosa…
No, lui non poteva essere fratello di quella povera gente che aveva sempre sfruttata, imbrogliata, tradita.
Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote; anche i poveri avevano qualcosa. Solo lui non aveva niente, lui che era così ricco.
Entrò nella grotta insieme con gli altri; s'inginocchio insieme a loro.
“Signore, - disse a Gesù - ho trattato male i miei fratelli. Perdonami”. E scoppiò in pianto. Poi uscì.
Appoggiato a un albero, appena fuori dalla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò.
Alla prima luce del giorno quelle lacrime splendevano come perle, in mezzo a due foglioline.
Era nato il vischio.
(Si può chiedere ai bambini o ai ragazzi: Le persone cattive, devono restare sempre cattive, oppure possono cambiare e diventare migliori?)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Tutti insieme:
PADRE NOSTRO che sei nei cieli,
sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno,
sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci alla tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
La mamma o il papà:
LA LEGGENDA DEL VISCHIO
Il vecchio mercante si girava e rigirava, senza poter prendere sonno.
Gli affari, quel giorno, erano andati benissimo: comprando a dieci, vendendo a venti, banconota su banconota, aveva fatto un bel po’ di soldi.
Si alzò e si mise a contarli. Erano banconote passate chissà in quante mani, guadagnate chissà con quanta fatica. Ma quelle mani e quella fatica a lui non dicevano niente.
Quella notte proprio non riusciva a dormire. Uscì di casa e vide gente che veniva da tutte le parti e andava verso lo stesso luogo. Pareva che tutti si fossero passati la parola per partecipare a una festa.
Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce gli gridò: “Fratello, non vieni?”. Fratello! A lui “fratello”? Ma erano matti? Lui non aveva fratelli. Era un mercante; e per lui c'erano solo clienti: chi comprava e chi vendeva.
Ma dove andavano?
Si mosse un po' curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di ragazzi.
Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere fratelli! Ma il cuore gli sussurrava che lui non poteva essere fratello di nessuno. Quante volte li aveva imbrogliati! Comprava a dieci e rivendeva a venti. E rubava sul peso. E per vendere ancora più caro, piangeva miseria. E approfittava dei poveri. E mai che la sua mano si aprisse per donare qualcosa…
No, lui non poteva essere fratello di quella povera gente che aveva sempre sfruttata, imbrogliata, tradita.
Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote; anche i poveri avevano qualcosa. Solo lui non aveva niente, lui che era così ricco.
Entrò nella grotta insieme con gli altri; s'inginocchio insieme a loro.
“Signore, - disse a Gesù - ho trattato male i miei fratelli. Perdonami”. E scoppiò in pianto. Poi uscì.
Appoggiato a un albero, appena fuori dalla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò.
Alla prima luce del giorno quelle lacrime splendevano come perle, in mezzo a due foglioline.
Era nato il vischio.
(Si può chiedere ai bambini o ai ragazzi: Le persone cattive, devono restare sempre cattive, oppure possono cambiare e diventare migliori?)
Il papà o la mamma:
Preghiamo
Vieni, Signore Gesù.
Tutti cercano di essere felici, ma spesso cercano su strade sbagliate, facendo del male agli altri.
Vieni in mezzo a noi e guidaci sulla strada giusta.
Anche se nel presepio sei un piccolo bambino, tu sei il nostro fratello maggiore.
Insegna a noi e a tutti a vivere da fratelli.
Tutti insieme:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen
(Si conclude con il segno della croce:)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiamo
Vieni, Signore Gesù.
Tutti cercano di essere felici, ma spesso cercano su strade sbagliate, facendo del male agli altri.
Vieni in mezzo a noi e guidaci sulla strada giusta.
Anche se nel presepio sei un piccolo bambino, tu sei il nostro fratello maggiore.
Insegna a noi e a tutti a vivere da fratelli.
Tutti insieme:
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen
(Si conclude con il segno della croce:)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen